FAQ - Il medico risponde

1. Chi è l’ortodontista?
L’ortodontista è un dentista che si è specializzato nel settore ortodontico seguendo un preciso corso di studi e frequentando continui corsi di aggiornamento. Il programma universitario di specializzazione in ortodonzia ha una durata di tre anni accademici e comprende una serie di esami che garantiscono allo specialista l’acquisizione del bagaglio culturale e di esperienza pratica indispensabile per l’esercizio della professione.

2. Perché dovrei ricorrere all’ortodonzia?
Denti protrusi, irregolari o in occlusione scorretta possono causare tre tipi di problemi:
- problemi psicosociali correlati all’estetica dentofacciale;
- problemi funzionali, come la difficoltà nei movimenti maxillari (dolore o incoordinazione muscolare), i disturbi delle articolazioni temporomandibolari, i problemi di masticazione, deglutizione o fonazione;
- maggiore suscettibilità ai traumi, ai problemi parodontali, deterioramento dentale correlato alla malocclusione.

3. Come fa l’ortodontista a raddrizzare i denti?
Lo spostamento dei denti avviene come reazione a una forza leggera. Tale forza si applica ai denti attraverso apparecchi ortodontici di vario tipo: mobili o fissati ai denti con appositi attacchi, visibili o invisibili. La scelta dell’apparecchio dipende dall’età, dalle condizioni ed esigenze del paziente e dal tipo di problema che l’ortodontista deve risolvere. La cura può richiedere l’uso di trazioni esterne alla bocca, di elastici o di apparecchi di contenzione.

4. A che età bisogna far visitare il bambino dall’ortodontista?
Generalmente, l’età migliore per iniziare un trattamento ortodontico è individuata intorno ai sei o sette anni, ma non si escludono trattamenti più precoci. È importante capire che in alcuni casi un trattamento tempestivo può evitarne di successivi più incisivi, complessi e onerosi dal punto di vista economico. Si raccomanda in ogni caso di non aspettare che il bambino abbia perso tutti i denti da latte.

5. Fino a che età è possibile effettuare un trattamento ortodontico?
Se la salute dei tessuti di supporto (parodonto) dei denti è buona, non ci sono limiti di età per la correzione di una malocclusione.

6. Come si stabiliscono tempi, modi e costi dei trattamenti?
Per programmare un appropriato protocollo terapeutico è necessario formulare una corretta diagnosi. A tale scopo al paziente sono sempre preliminarmente richiesti: esami radiografici, impronte delle arcate dentarie, fotografie intra ed extra-orali. Particolare importanza riveste il tracciato cefalometrico, effettuato sulla teleradiografia del cranio in proiezione latero-laterale. In alcuni casi possono risultare utili esami supplementari. Il piano terapeutico viene conseguentemente illustrato al paziente nei minimi dettagli.

7. L’apparecchio è molto visibile? Ho paura per il suo impatto estetico.
Negli ultimi anni la tecnologia applicata alle apparecchiature ortodontiche ha fatto passi da gigante. Adulti fino a oggi scoraggiati per i disagi psicosociali derivanti dall’uso dell’apparecchio potranno avvalersi di dispositivi altamente estetici, allineatori trasparenti, attacchi trasparenti e linguali.

8. I risultati raggiunti grazie al trattamento sono duraturi?
Certamente, a patto di seguire con scrupolo le prescrizioni di mantenimento che il vostro ortodontista vi darà alla fine della fase attiva della terapia. Il sorriso, come ogni altra parte del corpo, si modifica negli anni e tali prescrizioni vi permetteranno di evitare la naturale tendenza al disallineamento dei denti.